LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Annalisa Scialpi
|
|||
Quando Amore appare, vediamo le sue grandi ali. Ne avvertiamo il tepore. Un'energia irradia da esso e si traspone, come fuoco, nelle nostre midolla. Vogliamo quell'amore, perchè sentiamo di esserne presi. E tuttavia, non possiamo prenderlo: è un Dio, Amore e noi, mortali. Possiamo allora crogiolarci nella dolce ossessione. Fingere di allontanarlo con la lama di lucidi pensieri, ma solo per soccombere, nudi, derisi, ai piedi del suo altare. E' qui che Amore svela il suo volto terribile: il fuoco diviene ghiaccio che spacca le ossa, la calda corazza che ci ha avvolti nell'illusione del tepore. Nudi, umiliati, respinti, non ci resta che il cammino inverso sul selciato di ciottoli taglienti della nostra storia: un Calvario rovesciato dove, forse, moriremo o rinasceremo, mentre l'immobile sfinge del nostro amore ci guarda, senza vederci, con occhi di vetro. E il sangue che perdiamo è tanto che acceca la vista e, se ndiamo vomitando parole amare contro Amore, è per quel sangue che perdiamo. La Mecca della Speranza è la meta, il Santo Graal del sangue nuovo, la via dove, forse, risorgeremo. Perchè l'Amore è l'unica alchimia. Annalisa Scialpi
|
|